FORMAZIONE ESTETICA IN OTTICA GESTALTICA: LA RELAZIONE COME STRUMENTO PROFESSIONALE

L’estetica è un settore di tecniche, competenze pratiche, manualità.
Ma è anche – e soprattutto –
relazione.
Ogni trattamento estetico è un incontro:
tra il corpo del cliente e la presenza dell’operatore,
tra bisogni espressi e bisogni non detti,
tra richieste tecniche e richieste emotive.
Nella Gestalt, ogni incontro è un
atto relazionale.
Per questo la formazione estetica in ottica gestaltica non insegna solo come fare un trattamento, ma come esserci durante il trattamento.
Come scrive Spagnuolo Lobb:
“Il vero strumento del professionista è la sua presenza.”
L’estetista come professionista del contatto
L’estetista lavora dove pochi professionisti entrano:
nel corpo della persona.
Secondo Perls, il contatto è il luogo in cui emergono:
- fiducia
- vulnerabilità
- vergogna
- desiderio
- aspettative
- bisogni profondi
Per questo, l’estetista non è solo un'operatrice tecnica,
ma una
figura relazionale che maneggia:
- corpo
- emozioni
- intimità
- autostima
- immagine
- aspettative
La formazione estetica in ottica Gestalt aiuta l’operatore a riconoscere ciò che accade nel confine tra sé e il cliente.
Il corpo del cliente: una fenomenologia, non un oggetto
In Gestalt, il corpo non è un oggetto da trattare,
ma un
luogo di esperienza.
Ogni cliente porta con sé:
- tensioni
- timidezze
- giudizi verso il proprio aspetto
- aspettative irrealistiche
- bisogni profondi di cura
- zone del corpo che raccontano storie
Ginger afferma che il contatto corporeo è sempre anche un contatto emotivo.
L’estetista che osserva fenomenologicamente:
- un respiro che cambia durante un massaggio
- una contrazione mentre si tocca una parte del corpo
- una postura che si difende
- uno sguardo che si abbassa
sta già facendo un lavoro gestaltico,
perché sta
accogliendo l’esperienza del cliente.
Le interruzioni del contatto nella relazione estetista–cliente
Nella formazione gestaltica per estetiste si osservano alcune dinamiche tipiche:
Introiezione dell'operatore
“Devo essere perfetta.”
“Non posso sbagliare.”
“Il cliente deve sempre uscire soddisfatto.”
Rigidità, ipercontrollo, stress.
Proiezione
“Il cliente è difficile.”
“In quelle espressioni vedo giudizio.”
“Ha delle aspettative impossibili.”
Confusione tra ciò che è dell’altro e ciò che è mio.
Confluenza
“Dico sempre sì.”
“non riesco a porre limiti.”
“Mi faccio carico delle sue emozioni.”
Perdita dei propri confini.
Deflessione
Evitare il contatto vero con la persona:
- parlare troppo
- ironizzare
- cambiare argomento quando emergono emozioni
Ogni interruzione è un adattamento creativo: non si corregge, si riconosce.
Il ruolo dell'operatore: presenza, non perfezione
In Gestalt, la qualità del lavoro non dipende dalla tecnica,
ma dalla
presenza dell’operatore.
Zinker direbbe che l’operatore diventa efficace quando:
- sente il proprio corpo
- tollera il silenzio
- mantiene un ritmo appropriato
- riconosce quando il cliente si apre o si chiude
- si accorge di ciò che prova mentre lavora
Il corpo dell’estetista è uno strumento tanto quanto le mani.
La rivoluzione: portare la fenomenologia nella formazione estetica
Formare un’estetista in ottica gestaltica significa insegnare a:
- leggere il linguaggio corporeo
- usare la voce come strumento di contatto
- creare un confine chiaro con clienti difficili
- riconoscere la propria stanchezza
- gestire ansia e sovraccarico
- restare presenti nel trattamento
- non farsi invadere dalle richieste
- sostenere il cliente senza confondersi con lui
È una formazione che sviluppa:
- autorevolezza
- calma
- empatia consapevole
- centratura
- capacità di lavorare con i clienti più complessi
Esempio pratico (rielaborato)
Durante un trattamento viso, la cliente abbassa lo sguardo e trattiene il respiro quando l’estetista sfiora una zona del viso vicino alla mandibola.
In una formazione tradizionale, l’operatrice continuerebbe.
In una formazione gestaltica, osserva il fenomeno.
Chiede, con voce calma:
“Com’è per te questo punto?”
La cliente:
“Mi fa sentire esposta. Non mi piace essere toccata lì.”
Qui la relazione cambia.
L’estetista ha riconosciuto il confine,
ha accolto l’esperienza,
ha dato dignità al sentire del cliente.
È questo che costruisce fiducia.
È questo che fa la differenza tra un trattamento e un incontro.
Metafora gestaltica: Il Vasaio e l’Argilla
Il vasaio non impone la forma:
ascolta l’argilla.
Non forza la materia,
aspetta che risponda.
Formare un’estetista gestaltica significa formare un “vasaio sensibile”:
capace di percepire la forma emergente del cliente,
senza invaderla né ignorarla.
Bibliografia essenziale
Gestalt – relazione, corpo, contatto
- Perls, Goodman, Hefferline – Teoria e pratica della terapia della Gestalt, Astrolabio
- Spagnuolo Lobb, M. – Il now-for-next in psicoterapia, FrancoAngeli
- Ginger, S. e A. – La Gestalt. Terapia del “con-tatto” emotivo, Mediterranee
- Wheeler, G. – Che cos’è la Terapia Gestaltica, Astrolabio
Counseling e relazione d’aiuto
- Clarkson, P. – Gestalt counseling, Sovera
- Simkin, J. – Brevi lezioni di Gestalt, Borla
Confini e contatto nell’esperienza relazionale
- Bruni, G. – Il confine di contatto, C.I.P.O.G.
- Polster, E. e M. – Terapia della Gestalt Integrata, Giuffrè
Approcci somatici e consapevolezza corporea
- Gendlin, E. – Focusing, Astrolabio
- Siegel, D. – Mindsight, Cortina
Processi creativi e presenza professionale
- Zinker, J. – Processi creativi in Psicoterapia della Gestalt, FrancoAngeli
- Gallwey, T. – The Inner Game of Work, BUR Rizzoli
- Scharmer, O. – Teoria U, FrancoAngeli
Conclusione
La formazione estetica in ottica Gestaltica non migliora solo la tecnica.
Migliora
la qualità della presenza.
Quando l’operatore è presente:
- il cliente si sente visto
- il trattamento diventa un incontro
- la relazione diventa significativa
- l’ambiente di lavoro diventa più umano
- i risultati aumentano
- il professionista cresce
Una buona estetista lavora sul corpo.
Una estetista gestaltica lavora
nel contatto.
È qui che nasce la differenza.
Approfondimenti
Articoli e riflessioni su Coaching, Counseling, Gestalt, Relazioni e Crescita personale: un invito a comprendere, scegliere e trasformarsi.































