FIGURA E SFONDO IN GESTALT: COME L’ESPERIENZA PRENDE FORMA

Il concetto di
figura/sfondo è uno dei cuori pulsanti della Gestalt.
Descrive il modo in cui la nostra esperienza si organizza spontaneamente:
ciò che diventa importante (figura) emerge sullo sfondo delle altre percezioni.
Non vediamo tutto:
vediamo ciò che cerca completamento, ciò che chiede contatto.
Perls e Goodman lo descrivevano come “l’emergere di un bisogno che domanda una forma”.
Cos’è la figura
La figura è ciò che attira l’attenzione, ciò che emerge alla consapevolezza.
Può essere:
- un’emozione
- una sensazione corporea
- un pensiero
- un ricordo
- un desiderio
- un’immagine
- una tensione
- un gesto
La figura è viva.
Sorge, si muove, cambia, chiede.
Cos’è lo sfondo
Lo sfondo è tutto ciò che rimane sullo sfondo dell’esperienza:
- abitudini
- credenze
- emozioni latenti
- bisogni secondari
- percezioni non focalizzate
- parti della personalità
- caratteristiche del contesto
Lo sfondo sostiene la figura,
come il cielo sostiene la luna.
Senza sfondo, non c’è figura.
Perché figura e sfondo sono fondamentali nel lavoro gestaltico
Ogni sofferenza nasce da una figura che non riesce a completarsi:
- emozioni trattenute
- bisogni non espressi
- desideri negati
- paure evitate
- gesti non compiuti
La Gestalt accompagna la persona a riconoscere la figura emergente
e a sostenerla fino al contatto pieno.
Spagnuolo Lobb afferma:
“La salute dipende dalla capacità di una figura appropriata di emergere e completarsi nel campo.”
Esempio clinico
Cliente: “Non so cosa mi succede. Sono agitato.”
Osservo che:
- la sua mano destra trema leggermente
- guarda il pavimento
- inspira profondamente quando parla di lavoro
Gli chiedo:
“Cosa attira la tua attenzione ora, mentre lo dici?”
Risponde:
“Il tremore della mano.”
Ecco la figura.
Quando esploriamo quel tremore, emerge:
- la paura del giudizio
- un bisogno di sostegno
- la tensione nel ruolo professionale
La figura, sostenuta, rivela lo sfondo.
Figura e sfondo nella vita quotidiana
Il concetto spiega moltissimo:
- Perché alcune situazioni ci attivano e altre no.
- Perché un'emozione piccola può diventare grande.
- Perché alcune persone emergono subito nella nostra attenzione.
- Perché qualcosa “ci rimane dentro”.
- Perché in certi momenti della vita certi temi diventano centrali.
La figura non è scelta: accade.
Metafora gestaltica: Il Faro nella Nebbia
Immagina di essere nella nebbia.
Non vedi tutto.
Vedi solo ciò che il faro illumina.
La figura è la luce del faro.
Lo sfondo è la nebbia.
Il faro non giudica:
illumina ciò che è importante in quel momento.
Bibliografia
- Perls, Goodman, Hefferline – Teoria e pratica della terapia della Gestalt, Astrolabio
- Wheeler, G. – Che cos’è la Terapia Gestaltica, Astrolabio
- Ginger, S. – La Gestalt. Terapia del “con-tatto” emotivo, Mediterranee
- Simkin, J.S. – Brevi lezioni di Gestalt, Borla
- Spagnuolo Lobb, M. – La psicoterapia della Gestalt, Cortina
Conclusione
Figura e sfondo non sono concetti astratti:
sono il modo in cui la vita prende forma dentro di noi.
Quando riconosciamo la figura emergente,
ci riconnettiamo alla nostra verità del momento.
Quando diamo dignità allo sfondo,
comprendiamo le radici profonde della nostra esperienza.
La Gestalt non ci chiede di scegliere cosa vedere:
ci chiede di
notare ciò che emerge,
perché lì c’è sempre qualcosa che chiede di essere incontrato.
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